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Mangiare male, esagerando col cibo spazzatura e con la carne rossa e lavorata, può irrimediabilmente 'annebbiare' la vista, triplicando il rischio di degenerazione maculare senile, una malattia grave e spesso incurabile. Lo rivela uno studio condotto presso l'Università di Buffalo e pubblicato sul British Journal of Ophthalmology. I ricercatori hanno coinvolto i partecipanti del progetto di ricerca Aric (Atherosclerosis Risk in Communities), oltre 400 mila individui dai 35 agli 84 anni. Il loro stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di 18 anni: all'inizio dello studio i partecipanti hanno compilato un questionario alimentare e sono stati divisi in due gruppi a seconda che adottassero una dieta ricca di grassi, carne rossa e di origine industriale, cereali raffinati, fritti oppure una dieta sana (con consumo di pesce, cereali integrali, carne magra e pochi cibi spazzatura). All'inizio dello studio nessun volontario aveva la maculopatia, malattia che colpisce il centro della retina (macula) e più o meno rapidamente porta alla perdita della visione centrale, quella che serve per leggere, guidare, riconoscere i volti. La maculopatia è una malattia degenerativa che toglie autonomia anche nelle più semplici attività di vita quotidiana. E' emerso che coloro che mangiavano tendenzialmente male avevano un rischio triplo di presentare i sintomi della maculopatia alla fine dello studio, rispetto a coloro che invece adottavano una dieta mediamente sana. Secondo gli autori si tratta di un risultato importante: coloro che, pur non avendo ancora disturbi della visione, presentano nella retina i primi segni della maculopatia (riscontrabili con una tomografia dell'occhio) devono essere adeguatamente informati del fatto che modificando la dieta possono contribuire a difendere la propria vista, quantomeno rallentando l'esordio dei sintomi della degenerazione maculare.